Le croci copte di Axum

 
Ciao a tutte,
la mia passione per il girovagare in rete questa volta mi ha portato in Etiopia,
un paese di cui, superficialmente, (anche aiutata dai media)
non avevo che un' immagine di povertà e deserto.
 
Ma impoverimento non è sinonimo di sottocultura, anzi.
(Molto ci sarebbe da dire in merito..... )  
 

Gondar, la vecchia capitale imperiale dell'Etiopia
 
 
Incuriosita e ammirata dalle croci copte che sono tra le più belle espressioni dell'arte cristiana, ho iniziato questo mio piccolo viaggio.....
 
 


L'Etiopia ha una tradizione cristiana antichissima:
il Vangelo in quelle terre lo avrebbe portato l'apostolo Matteo che poi sarebbe stato lì martirizzato.

Il simbolo della croce è entrato in Etiopia con l’avvento della nuova religione cristiana, portatovi nel IV secolo d.C. dai diaconi Edesio e Frumenzio, e si è poi diffuso rapidamente, insieme a questa, soprattutto dopo la venuta, nel VI secolo, dei cosiddetti 9 Santi, che erano monaci monofisiti che fuggivano dalle persecuzioni a cui dopo il concilio di Calcedonia erano sottoposti i seguaci di questa dottrina cristiana dichiarata eretica.


Chiesa dei ss. Raffaele e Gabriele - Lalibelia


La croce in Etiopia è onnipresente come simbolo della cristianità longeva, a partire dal regno di  Axum ( o Aksum ), in sostituzione al simbolo della “luna” venerato all’epoca e visibile nel Tempio di Yeha (vicino ad Axum) del III sec. A.C.

Terminato l'impero di Axum, l'Etiopia nei secoli successivi si trovò circondata da Paesi musulmanidi.
Con un editto imperiale venne imposto l’obbligo di portare una croce appesa al collo,
chi non la portava era considerato un nemico dello stato e del popolo e veniva perseguitato
ed espulso.

Da questo periodo di isolamento nasceva come reazione il culto e la grande diffusione del
simbolo della croce.

Il cristianesimo fu per l’impero etiope axumita anche un motivo di identità e di difesa nazionale e divenne la religione nazionale.

Nessun altro paese cristiano ha mai sviluppato una moltitudine di stili e varietà di croci al mondo come l’Etiopia che lo considera prima di tutto un oggetto d’arte;

colpisce l'infinito intreccio di motivi spesso floreali di una grazia assoluta.

Losanghe, quadrati, archi: le più svariate geometrie si rincorrono portando a creare "croci nelle croci" con un sistema forse di influsso indiano o egizio con cui l'Etiopia ha avuto sempre intensi scambi commerciali.

La più famosa è sicuramente la croce di  Lalibela, fatta a forma allungata con decorazioni a forma di uccello e il simbolo dei 12 apostoli.

I materiali con cui vennero fatte in origine erano legno, ferro, ottone, cuoio, talvolta avorio, mentre dalla metà del XVIII sec. si cominciò ad usare l’argento.

Altri materiali usati sono il rame, la pietra, l’oro, e spesso una combinazione di più materiali. Il metodo tutt’ora usato per la creazione di questi capolavori è quello della cera persa  che prevede la rottura dello stampo.

In questo modo ogni croce diventa un pezzo unico!
Spesso la croce viene decorata con incisioni, altre addirittura dipinte.

L'Etiopia fu anche il primo stato dell'antichità a raffigurare la croce sulle monete.
Siamo nel tempo del massimo splendore dell'impero etiopico, l'epoca d'oro in cui vengono innalzate al cielo le celebri stele obelisco.

Esistono croci da portare al collo, come quella della mia collana che tutti, dal più ricco al più povero, possiedono nel paese e mostrano con vanto, fede e fierezza.

Ci sono piccole croci manuali per i sacerdoti,


croci astili da usare nelle processioni,


croci per le sommità delle chiese,





Oggi si possono trovare tantissimi tipi di croce, ogni regione e ogni città importante ne ha uno suo, e anzi, portata addosso anche a scopo ornamentale soprattutto dalle donne, la croce consente di capire la provenienza della persona.

Ma la scoperta che mi ha sorpreso e affascinata di piu' è stata l'architettura magnifica e poco conosciuta delle dodici chiese nella roccia ad immagine della croce di Dula a Lalibela.

Le chiese monolitiche sono ricavate da un unico grandissimo blocco di pietra, isolato dal restante terreno roccioso, che è stato scavato nel suo interno come chiesa e con i suoi vari elementi architettonici, colonne, navate, ambienti successivi fino alla stanza finale che è il Sancta Sanctorum.

Persino le finestre sono scavate a croce nella roccia.




Chiesa di St. George - Lalibela







Lalibela

 
E con questa splendida immagine vi saluto.
Spero d'aver stuzzicato la vostra curiosità perché c'è ancora moltissimo da sapere
su questo che è solo un' aspetto dell' Etiopia.

Vi consiglio di guardare le magnifiche foto a riguardo
di Etiopia magica.

Buona domenica carissime !


IL LIBRO:


Mario di Salvo
"Croci d'Etiopia,
il segno della fede evoluzione e forma"
ed. Skira
 
 

http://it.wikipedia.org/wiki/Axum

http://www.skira.net/croci-d-etiopia.html

ttp://www.artetiopia.it/storia













Commenti

  1. Bellissimo questo articolo anche a me in questo periodo suscita curiosità non vedo l'ora di andarci un giorno

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